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Carolina Cayenne è una varietà di peperoncino molto conosciuta ed utilizzata nella cucina Italiana, originaria del Sud America, il nome è stato preso dopo che la varietà è stata esportata dalla capitale della Guyana francese, Cayenne. Fa parte della specie capsicum annuum (una delle 5 specie principali del genere capsicum), ed inoltre conosciuta ed utilizzata dagli Aztechi e importata dalle spedizioni spagnole e portoghesi in Europa assieme al pomodoro nel secolo XVI. La sua coltivazione diventa presto un ortaggio molto comune nella cucina di tutti i paesi d'Europa.
Questa varietà ha una piccantezza mediabassa, misura circa 30.000 sulla scala di Scoville, molto apprezzato il suo sapore, lo si usa specialmente nei piatti dove si ha l'esigenza di assaporare anche gli altri sapori delle pietanze senza comprirli con il piccante estremo.
La variante d'eccellenza di questo peperoncino è il Golden Cayenne, la piccantezza resta invariata mentre il colore cambia da rosso a Giallooro, poco diffuso in Italia, ma potrebbe farsi conoscere grazie al suo colore particolare.
La pianta come tutta la sua specie capsicum si presenta simile a un arbusto a portamento eretto, di grandi dimensioni che se coltivata nel terreno in condizioni climatiche ideali raggiunge e supera 1.5 metri di altezza, con grandi foglie lanceolate, verdi intense, può inoltre presentare una peluria su fusto e pagina superiore delle foglie. I fiori bellissimi, bianchi, singoli, con stami giallo/verdi, compaiono all'ascella delle foglie, uno per nodo. Il frutto è un bacca, di colore verde all'inizio, con colorazioni del frutto maturo e variano fino a diventare rosso fuoco, dalla forma conica, stretta e lunga.
Il peperoncino è una pianta estiva, non resiste alle temperature invernali, se la temperatura scende al di sotto dei 15 gradi inizia a perdere le foglie fino a morire. E’ possibile coltivarlo sempre se si vuole, a patto che andiamo a creare le condizioni climatiche ideali della pianta, è originario del Sud America e lì fa sempre caldo, molto caldo…
Il periodo della semina va da marzo ad aprile appena le temperature si stabilizzano, è possibile anticiparla in modo tale da avere nel periodo della semina già una pianta bella grande pronta a partire.
I semi vanno fatti germogliare in casa, è sufficiente prendere un contenitore mettere dell’ovatta alla base, bagnare e metterci i semetti sopra ricoprendoli possibilmente con un sottile strato quasi velato e avvicinare il contenitore a una fonte di calore (monitor, router adsl ecc) e aspettare. Controllare che il contenitore non rimane mai senza acqua, appena spuntano i germogli date anche luce al contenitore e aspettare che fanno delle piccole foglioline. E’ il momento di cambiare contenitore, mettere del terriccio morbido all’interno e adagiate con cautela la piccola piantina e continuate con le stesse modalità: acqua, luce, calore.
Quando la piantina sviluppa le foglioline e raggiunge almeno 5 cm possiamo metterla in un vaso un po’ più grande (o quello definitivo se la lasciamo in vaso) fin quando non arriva il momento ideale per la semina e seminarla direttamente nel terreno se si vuole…
Utilizzare sempre nutrimenti e fertilizzanti biologici, in modo tale da avere un prodotto sano e genuino.
L’acqua non deve essere mai eccessiva e non si devono mai creare ristagni d’acqua!
Per ulteriori informazioni sulla coltivazione di peperoncino è possibile consultare la seguente guida: come coltivare il peperoncino
Il Carolina Cayenne è una pianta molto forte ma ciò non toglie che può essere attaccata da parassiti, i più frequenti sono afidi e mosca bianca, ce ne sono tantissimi ed è inutile elencarli tutti.
Afidi: Insieme di insetti come pidocchi, foglie appiccicose e formiche sulla pianta. Prevenzione: Un cespuglio di lavanda ogni 5 mq, 3 spicchi d'aglio spremuti e il succo allungato con 1 litro d'acqua da dare alle foglie, predatori naturali che in natura mangiano gli afidi (es: Coleotteri Coccinellidi, Ditteri Sirfidi, Neurotteri Crisoperi ecc).
Rimedi naturali: Piretro, olio di neem ecc...
Mosca bianca: Animaletti annidati che si nutrono della parte inferiore della pianta, provocando ingiallimento delle foglie e un indebolimento di tutta la pianta. Questi parassiti producono molta melata che causa la presenza di formiche sulla pianta e possono sviluppare a loro volta delle fumaggini.
Prevenzione: Trappole cromotropiche gialle e/o ferormoni.
Rimedi naturali: Trappole cromotropiche gialle, naturalis.
Per ulteriori informazioni è possibile consultare la seguente guida: Malattie e parassiti del peperoncino
Arrivato il momento della raccolta, stacchiamo i peperoncini e mettiamoli in un contenitore. Consigliamo di utilizzare guanti in lattice o nitrile e staccare i peperoncini dal picciolo, in modo tale da farli durare più a lungo. Dopo averli lavati, possiamo conservarli freschi in frigorifero, farli seccare al sole o in forno o farci oli piccanti e sbizzarrirci in cucina con salse e marmellate squisite!
Il peperoncino in generale è ricco di vitamine; rilevante è soprattutto il contenuto in acido ascorbico, presenza di carotenoidi (precursori della vitamina A), niacina (o vitamina PP) e di alcuni sali minerali (potassio, calcio e fosforo).
Nel peperoncino ritroviamo anche la capsaicina che è una sostanza dotata di interessanti attività fitoterapeutiche. Si concentra nei frutti e nei semi del frutto, è nota per le sue proprietà rubefacenti, digestive, antiossidanti ed antibatteriche. Oltre all'effetto rubefacente, possiede anche un effetto dapprima dolorifico, poi analgesico; ciò ne giustifica l'impiego in pomate dedicate, ad esempio, al trattamento del mal di schiena, specie se di natura muscolare. Dal momento che la capsaicina è una sostanza liposolubile, per combattere il bruciore è buona regola bere dello yogurt, del latte o masticare un pezzo di pane all'olio; l'acqua non serve.