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Il Golden Cayenne è un peperoncino che appartiene alla specie dei Caspicum Annum e fa parte delle Solanacee, è originario di una città della Guiana francese, dove risiedeva una tribù di indiani che usava coltivarlo da generazioni. Nel 1827 fu importato negli Stati Uniti e da lì fu, poi, esportato in tutti i paesi e nel mondo intero.
Il Golden Cayenne è una variante color giallo limone del più conosciuto Cayenne rosso, molto più carnoso e buono con un quantitativo relativamente basso di semi in confronto a suo fratello red e meno rugoso.
La pianta che se coltivata in climi ideali raggiunge anche grandi dimensioni, può superare i 2 metri di altezza, è resistente e robusta, produce frutti lunghi 10/15 cm circa, che variano dal verde al giallo intenso in piena maturazione bellissimi da vedere.
Come tutta quanta la sua specie, ha bisogno di stare in pieno sole ma non troppo e di farla crescere in un terreno ricco di sostanze nutritive. Il terreno deve essere mantenuto umido per tutto il periodo della crescita ma non ci deve essere un eccesso di acqua per non rovinare le piante, che tenderebbero ad ingiallire. Al contrario, un terreno troppo secco farebbe ingiallire le foglie, portando le piante a sviluppare più batteri e parassiti.
La varietà ha bisogno di piccole accortezze in quanto reagisce male al clima troppo caldo o troppo freddo, soffre il gelo e va protetta altrimenti potrebbero morire. Quando la temperatura supera i 32 gradi, invece, cadono le foglie.
Per aiutare la pianta a crescere utilizzando metodi di coltivazione biologica l’aiuto arriva dalla natura; Esistono svariati metodi per fertilizzare la pianta, ad esempio si può utilizzare l’estratto di yucca per aiutare le piante di peperoncino a sopportare il calore, la siccità e le varie condizioni di stress.
Un altro supporto valido sono le alghe in polvere, ricche di minerali, vitamine ed enzimi. Le alghe respingono gli afidi e fortificano le piante, regolandone la crescita. Inoltre sono antivirali e migliorano la tolleranza al freddo.
Il connubio alghe e polvere di pesce è efficace nella prevenzione di molte malattie fungine.
L’erba medica (alfa alfa) è un eccellente additivo per i terreni alcalini. È una fonte indiscussa di minerali e favorisce la crescita delle piante.
Perché la pianta resista alle malattie ed assorba molta più luce, si può utilizzare l’equiseto.
Altrettanto valido l’acido ascorbico per rendere la pianta più forte all’attacco dei parassiti e delle malattie.
I peperoncini sono pronti per la raccolta dopo 70/90 giorni, ogni pianta può arrivare a produrre in condizioni ottimali anche 60 peperoncini.
Per la raccolta si utilizzano forbici e vanno tagliati lasciando una piccola parte di gambo; in questo maniera si evita di strappare i rami ed eventuali fiori che porteranno un successivo raccolto.
Il frutto si può conservare fresco e, se non si rimuove il gambo, dura più a lungo, altrimenti, avendolo raccolto in piena maturazione, è come se si fosse creata una “ferita” che, col tempo, lo danneggerà.
I frutti si conservano lavati e asciugati (oppure così come si colgono) in frigorifero, in un sacchetto di plastica chiuso. Per gustarne in pieno il sapore, senza alterazioni, sarebbe meglio mangiarli entro una settimana.
Inoltre se abbiamo raccolto una notevole quantità di peperoncini possiamo trasformarli in polvere piccante o conservarli sott’olio. Dopo averli fatti essiccare vanno tritati con un macinino elettrico fino a raggiungere la grana desiderata. E’ importante levare tutta l’umidità in quanto possono andare a male facilmente.
E’ ricco di vitamina A e vitamina C, antiossidanti che combattono l’insorgere di radicali liberi. La Capsaicina, elemento principale del peperoncino che dà la piccantezza all’intero frutto è un ottimo antinfiammatorio e stimolante gastrico; è antireumatico ed aiuta a prevenire la fermentazione intestinale. Inoltre ha un effetto analgesico, quindi risulta essere un toccasana per l’organismo.