Sapore pungente, leggermente piccante, ingrediente principe di un noto dolce e di una bevanda amatissima da chi soffre, in particolare, di nausea: lo zenzero o ginger (Zingiber officinale), appartenente alla famiglia delle Zingiberaceae come il cardamomo è una delle spezie più utilizzate in cucina e come rimedio officinale.
La coltivazione dello zenzero richiede pochi, importanti accorgimenti, il primo dei quali riguarda la fase di semina, che non si avvia tramite semi bensì trapiantando il rizoma della pianta.
Lo zenzero è una coltura officinale erbacea originaria dell'Estremo Oriente, dal ciclo colturale molto lungo e diffusa soprattutto in Cina, India e nei Paesi che vantano un clima tropicale.
La pianta è composta da un rizoma carnoso, lunghi fusti sterili e cavi e foglie lanceolate; lo zenzero presenta anche scapi corti sui quali emergono piccoli fiori di colore giallo-verdastro con qualche chiazza color porpora. Il frutto della officinale è una capsula divisa in tre logge. Si tratta di una coltura che ama le temperature calde e i climi umidi.
Trovare i rizomi di zenzero per avviare una proficua coltivazione della spezia officinale in vaso o in orto è non solo semplice, ma anche piuttosto conveniente.
Si consiglia, prima di tutto, mettere in dimora rizomi che abbiano almeno tre anni di vita e un accenno di gemme sviluppate, note anche come occhi. Lasciare i rizomi 12 ore prima della semina in acqua può favorire la nascita delle gemme.
Lo zenzero si semina in primavera, con temperature che non scendano mai sotto i 15 gradi. I rizomi si interrano in un suolo precedentemente lavorato, in modo da amplificarne il potere drenante; il terreno dovrà presentare un ph compreso tra 6 e 6,5 e dovrà essere concimato con prodotti a lenta cessione.
I rizomi vanno impiantati a una profondità di 5 cm nel terreno, in aree non direttamente esposte alla luce solare, distanti gli uni dagli altri almeno 20 cm.
L'area ospitante lo zenzero va tenuta ben pulita: via libera, quindi, all'eliminazione delle erbacce, stando ovviamente attenti a non compromettere la salute della pianta.
Altro aspetto importantissimo riguarda l'irrigazione. La pianta officinale va annaffiata in maniera regolare, ma senza mai eccedere con le dosi.
Lo zenzero ha un ciclo colturale lento ma soddisfacente. La raccolta dei rizomi - che costituiscono la spezia vera e propria - può essere avviata quando il fusto comincia a farsi giallo e a seccarsi e la pianta comincia a perdere le foglie: ciò, solitamente, avviene in autunno.
In caso di raccolta precoce lo zenzero avrà un sapore più dolce; se vogliamo ottenere il nostro amato, speziato e "piccantino" zenzero dovremo attendere il raccolto successivo.
Non sono note particolari malattie che possono colpire lo zenzero; bisogna, tuttavia, attuare qualche piccola e semplice opera di prevenzione per far crescere la pianta officinale sana.
Assicuriamoci, quindi, di irrigare correttamente la nostra coltura, annaffiando sotto la chioma dello zenzero. Altra azione salva-zenzero è la rotazione colturale. Esistono, infine, dei prodotti che possiamo applicare preventivamente nel terreno per mantenere l'officinale sana: tra i più famosi il fungo buono del ceppo Thricoderma e preparati a base di Microrganismi Effettivi.
Utilizzato puro, sotto forma di polvere, nelle tisane o come ingrediente per portate dolci e salate, lo zenzero potrà fornirci tutte le straordinarie virtù che la rendono una spezia unica, insostituibile.
Sono note le proprietà antinfiammatorie e antinausea della spezia, valida alleata anche in gravidanza (il consiglio, però, è sempre quello di assumerla in gravidanza previo consenso medico). Lo zenzero vanta, inoltre, proprietà antiossidanti, gastroresistenti, antireflusso.
L'assunzione dello zenzero non ha particolari controindicazioni ma va ridotto o evitato in caso di allergie ai componenti della spezia e in caso si stiano assumendo farmaci anticoagulanti, antiaggreganti e antinfiammatori.