Potremmo tranquillamente definirla la "spezia d'oro" e non solo per il suo colore o il suo valore economico. Lo zafferano, estratto dalle piante Crocus sativus appartenenti alla famiglia delle Iridacee, è a dir poco unico per il suo aroma e per l'aspetto colorato e appetitoso che regala a qualunque portata.
Lo zafferano si contraddistingue anche per un'ulteriore particolarità: la spezia si ottiene, infatti, a seguito all'impianto e alla moltiplicazione dei bulbi, giacché lo splendido fiore della pianta è sterile.
A dispetto dell'estrazione della sua spezia particolarmente lavorata, la pianta di zafferano vero o Crocus sativus non è particolarmente difficile da coltivare, tant'è vero che l'Italia è una delle Nazioni - assieme a Spagna, Grecia, Iran e India - dove è più semplice portare a termine con successo persino delle mini-produzioni della straordinaria spezia, in vaso come in campo aperto.
La pianta di zafferano, infatti, ha pochissime pretese, come vedremo tra poco approfondendo i segreti per una perfetta coltivazione. Il Crocus sativus si riconosce subito grazie ai suoi splendidi fiori di colore violetto, all'interno del quale vi sono gli stimmi, tre filini sottili di colore rosso che rappresentano lo zafferano vero e proprio. La nascita delle piantine si avvia tramite l'impianto in vaso oppure orto dei bulbi dello zafferano, detti cormi.
Lo zafferano è una pianta la cui coltivazione si svolge a ciclo annuale (la coltura poliennale è consigliata ad agricoltori più esperti).
L'impianto dei bulbi non è particolarmente difficile, perché la pianta sopporta sia il caldo esagerato che le gelate. L'unica raccomandazione è di predisporre per le future colture un posizionamento in aree della casa o del giardino ben soleggiate: la luce è infatti fondamentale per favorire la fotosintesi e ottenere una spezia deliziosa.
Per quanto riguarda il suolo adatto alla nascita delle piantine di zafferano, occorrerà avvalersi di un terreno dall'altissimo potere drenante, da lavorare in profondità e da perfezionare con baulature qualora l'area di coltivazione non presenti un corretto drenaggio idrico.
L'impianto dei bulbi in terreno o in vaso si avvia nel mese di agosto o, al massimo, all'inizio del mese di settembre, ponendo i cormi a circa 10 cm di profondità nel terreno. Sarà ideale anche impostare un sesto di impianto, ponendo i bulbi ad una distanza di poco meno di 10 cm l'uno dall'altro su file distanti tra loro almeno 20 cm.
Essendo una pianta che ben sopporta le gelate, potremo coltivare lo zafferano anche in campo aperto, avendo cura di eliminare le erbacce e di non coltivarlo sullo stesso terreno per almeno 5-6 anni per evitare che possa essere colpito dal fusarium o da altre patologie.
Per ottenere la fantastica spezia rosso-dorata bisognerà raccogliere i fiori dello zafferano. L'operazione si svolge tra ottobre e novembre, avendo cura di raccogliere i bellissimi fiori prima che si schiudano completamente. Una volta eliminati petali e polline, otteniamo i tre stimmi di colore rosso, che rappresentano lo zafferano vero e proprio. Gli stimmi vanno essiccati il giorno stesso della raccolta.
Lo zafferano si conserva in barattoli di vetro ben chiusi, da porre in luogo fresco e buio, oltre che secco. Con il trascorrere degli anni la spezia assume un sapore più amaro: ecco perché non conviene aspettare a lungo prima di consumarlo.
La pianta di Crocus sativus non è particolarmente "assetata".
Salvo i periodi di siccità estrema, infatti, la coltura potrà essere irrigata tra settembre e ottobre (quindi poco prima della fioritura) e nel mese di marzo (con attenzione, specialmente in caso di piogge frequenti) per favorire la moltiplicazione dei cormi.
Lo zafferano è una pianta che ingolosisce numerose specie non solo di parassiti, ma anche di insetti e persino di animali vari, contro i quali è possibile adottare metodi biologici o avvalersi di recinzioni atte a tenere lontane le fameliche creature.
Tra i parassiti i più temibili sono nematodi ed elateridi, che possono rovinare il bulbo compromettendo la coltivazione; tra gli insetti annoveriamo le lumache, golosissime dei bellissimi fiori della pianta; topi e arvicole amano invece "sgranocchiare" i bulbi dello zafferano.
Tra gli animali annoveriamo i golosi di foglie quali lepri, conigli, caprioli e due autentici "distruttori": istrici e cinghiali.
Lo zafferano può essere colpito da malattie fungine quali, ad esempio, il fusarium.
Lo zafferano vanta innumerevoli proprietà benefiche per il nostro organismo.
La spezia d'oro, infatti, è ricchissima di vitamine B1 e B2, di olio essenziale e carotenoidi: tali principi, oltre a fornire la tipica colorazione alla spezia, sono importantissimi per contrastare i disturbi ansiosi e fungono da sedativo e da rimedio naturale contro disturbi quali il mal d'auto.
Lo zafferano è inoltre un potente antiossidante e contribuisce a favorire una corretta digestione, oltre a fungere da antispasmodico e da analgesico. Tantissime qualità in una spezia che può essere consumata senza esagerare con le dosi.