Appartenente alla famiglia delle ombrellifere come il coriandolo, il cumino (Cuminum cyminum) è una pianta biennale bellissima e della quale si consumano sia le foglie che i semini. Questi ultimi sono utilizzati come spezia grazie al loro sapore aromatico capace di donare un sapore unico ed etnico a ogni portata.
La pianta cresce spontaneamente in ambienti naturali e si caratterizza per dei piccoli fiorellini di colore bianco.
Originaria della Siria, la pianta di cumino è di tipo erbaceo; può raggiungere circa i 60/80 cm di altezza e il suo ciclo di vita è biennale.
I fiori, preziosissimi per ottenere i frutti e successivamente i preziosissimi semi, fioriscono tra la tarda primavera e l'estate. I semini, solitamente di colore scuro, somigliano moltissimo a quelli del finocchio ma sono più piccoli. I semi di cumino nero sono i più pregiati.
Del cumino non si consumano solo i semi: le foglie, infatti, sono perfette da aggiungere nell'insalata, a patto che siano giovani e freschissime. Le radici possono, invece, essere cotte come molte altre verdure.
Il cumino è una coltura forte, resistente e che mostra notevoli capacità di crescere spontaneamente anche in aree incolte, come vasti prati.
L'aromatica predilige aree soleggiate e poco ventilate; ben sopporta il freddo e predilige terreni fertili dal ph neutro o leggermente basico. Oltre che come spezia, i semi del cumino sono doppiamente preziosi, proprio perché è da essi che possiamo avviare la coltivazione.
La semina del cumino si avvia all'inizio della primavera in campo aperto, in vaso oppure in semenzaio (con successivo trapianto delle colture a circa 30 cm di distanza l'una dall'altra); il terreno prescelto per la semina dovrà essere lavorato a fondo e concimato bene con compost o stallatico pellettato. In caso di semina in vaso i semi del cumino andranno annaffiati più frequentemente che in campo aperto.
La pianta di cumino ben resiste a patologie o aggressioni di insetti e necessita di pochissime cure colturali per produrre semi deliziosi e pronti da usare in cucina (o da riutilizzare per la semina).
Innanzitutto, occorre diradare le piantine in eccesso; altra operazione imprescindibile è quella del controllo ed eliminazione delle erbacce infestanti con zappino o sarchiatore frangizolle.
La raccolta del cumino avviene in periodi diversi a seconda di quello che andremo a raccogliere. I semi potremo ottenerli durante il secondo anno, tra agosto e ottobre, quando le ombrelle saranno ingiallite e, una volta raccolte, saranno poste a essiccare all'ombra per poi essere battute. Una volta effettuata questa operazione, potremo prendere i semi, da conservare in barattoli di vetro.
Le radici, invece, possono essere estirpate in autunno.
La pianta di cumino va irrigata frequentemente durante i periodi poco piovosi, mentre in caso di periodi piovosi basterà annaffiare quando il suolo è secco.
I semi del cumino, dal sapore pepato, speziato e leggermente amarognolo, sta riscontrando un uso sempre maggiore nelle nostre cucine.
Il merito è soprattutto delle straordinarie proprietà della pianta. Il cumino è infatti un ottimo digestivo e aiuta a stimolare l'appetito e a combattere la fastidiosa alitosi.