E' l'ingrediente principe della dolciaria italiana e non solo. Si fa presto a dire cannella!
La spezia, nota anche con il nome di cinnamomo (Cinnamomum verum), appartiene alla famiglia delle Lauraceae ed è presente in natura in almeno quattro tipi, le più diffuse delle quali sono la pregiata Ceylon, ottima per essere usata in cucina, e la Cassia (detta anche cannella cinese), dal sapore più coriaceo e dalla tonalità rossiccia.
La curiosità legata alla cannella è che non si raccolgono semi o frutti, bensì delle piccole pergamene color nocciola estratte da rami giovani o dal fusto, entrambi trattati e lavorati. La spezia può essere poi utilizzata sotto forma di polvere o nella suggestiva forma a pergamena.
Coltura nativa dello Sri Lanka, la cannella vanta origini antichissime: era, infatti, utilizzata dagli antichi Egizi e citata persino nel libro dei libri: la Bibbia.
La cannella è nota non solo come spezia, ma anche come rimedio medico e persino per imbalsamare i cadaveri. La cannella è un albero sempreverde che può raggiungere un'altezza di 15 m, con foglie di forma ovale allungata e fiori bianchi riuniti in infiorescenze. Non è facile coltivare l'albero in Italia, a causa delle temperature tropicali richieste per farla germinare e crescere bene.
Il fatto che la pianta di cinnamomo nasca e cresca bene in climi tropicali, con temperature che non debbano mai scendere sotto i 15 gradi e che idealmente dovrebbero aggirarsi attorno ai 27 gradi non implica necessariamente che non si possa tentare di seminarla nel nostro Paese, anzi!
La cannella può divenire, ad esempio, un'ottima pianta d'appartamento, ovviamente tenendo conto delle dimensioni che il futuro albero potrà assumere. Partiamo, però, dalla delicatissima fase della germinazione, che può avvenire per talea o ricorrendo ai semi della pianta.
I semi possono essere piantati a partire dai mesi primaverili, possibilmente in casa in una prima fase; si può, successivamente, considerare di spostare le piante in serra fredda. Il terreno adatto alla semina del cinnamomo deve possedere un ph acido, essere ben drenato, sciolto, arricchito con humus. In caso di semina in vaso, si parte con contenitori di almeno 35 cm di profondità, da sostituire con vasi più ampi man mano che l'albero cresce in altezza.
Una volta germinata, la pianta di cannella non necessita di particolari attenzioni, se non quella riguardante la posizione della coltura (non deve essere eccessivamente posta sotto i raggi solari, pena la scottatura delle foglie), la potatura (da effettuare possibilmente all'inizio del periodo vegetativo dell'albero) e l'annaffiatura.
La pianta di cannella va annaffiata solo in caso di terreno eccessivamente asciutto; in caso la pianta sia coltivata in serra va vaporizzata frequentemente. La raccolta della cannella può avvenire dopo il secondo anno di coltivazione.
Oltre a essere un'ottima spezia, la cannella è un rimedio insostituibile e naturale al cento percento per curare patologie di altre colture.
Sotto forma di polvere in cinnamomo è un ottimo anticrittogamico e favorisce la cicatrizzazione delle ferite delle piante, in particolare le orchidee.
La coltura di cannella è pressoché inattaccabile, eccezion fatta per le larve minatrici - che possono attaccare le foglie - e le patologie legate al ristagno idrico, marciume radicale in testa, da prevenire annaffiando in maniera giudiziosa, senza eccedere nelle dosi.
Non solo buonissima: la cannella è una vera e propria spezia di benessere per il nostro organismo. Basta consumare una piccola quantità di questa spezia per godere di tutti i benefici in essa contenuti.
Che sia in stecca o in polvere, infatti, la cannella vanta qualità antiossidanti, calmanti della fame, antimicrobiche e antinfiammatorie. La cannella contribuisce a tenere sotto controllo i livelli di insulina e colesterolo, possiede proprietà afrodisiache.
Attenzione, tuttavia, a non eccedere nell'assunzione della cannella: troppo cinnamomo, infatti, può abbassare eccessivamente la glicemia e danneggiare il fegato a causa della cumarina presente nella spezia.