Una pianta, numerose specie e molteplici utilizzi. Appartenente alla famiglia delle Valerianacee, la valeriana (Valeriana officinalis) è la coltura più conosciuta e coltivata soprattutto grazie per le sue arcinote qualità rilassanti, ma non è l'unica tipologia che trova terreno fertile nel nostro Paese.
Alla grande famiglia delle Valerianacee - che conta oltre 150 specie! - appartiene anche la Valerianella locusta o soncino, pianta perfetta per una coltivazione invernale e che, una volta gestita, può essere portata in tavola come alternativa gustosa alla classica insalata di lattuga.
L'etimologia del termine valeriana è da ricercarsi nel linguaggio latino: "valere", infatti, è un verbo che vuol dire "crescere sano" oppure "stare bene", riferito alle comprovate proprietà calmanti della pianta.
Se ci riferiamo al soncino, al termine valeriana si affianca "locusta", che vuol dire di forma allungata. Qualunque sia la sua tipologia, la valeriana cresce e si prolifera bene nei boschi europei, in Nord America e in alcune aree sudamericane.
La pianta di valeriana officinalis può raggiungere anche i 150 cm di altezza e presenta dei fiori profumati di colore rosa chiaro; la valerianella locusta, invece, presenta fiori bianchi e azzurri e può raggiungere i 40 cm di altezza. La pianta cresce bene nelle aree mediterranee e in zone che presentano un clima temperato, vantando una ottima resistenza alle temperature più fredde.
La pianta di valeriana è semplicissima da gestire sin dalla fase di semina e la sua coltivazione può essere gestita con disinvoltura anche in vaso.
I semi della pianta germinano a temperature che si aggirano attorno ai 15 gradi; grazie alla sua resistenza al freddo è possibile avviare una semina diretta tutto l'anno, impostando un piccolo sesto di impianto che ponga a una distanza di 6 cm le piantine, disponendole su file distanti tra loro almeno 25 cm.
Il terreno per la semina non deve essere esageratamente lavorato, né fertilizzato: la valeriana, infatti, si accontenta della concimazione residua di altre colture.
La valeriana è una pianta che non ha bisogno di cure colturali particolari e che vanta una resistenza a dir poco "titanica" ad aggressioni di insetti, animali vari, parassiti e patologie.
Basterà, quindi, irrigare la coltura nei periodi più secchi e allontanare le erbacce manualmente. La raccolta della valeriana si può avviare in base a quando la pianta viene seminata e nel caso del soncino si consumano le foglie, da tagliare a un centimetro circa dal colletto della pianta.
La valeriana officinalis è arcinota per le sue proprietà calmanti, rilassanti e sedative, ottime per contrastare stress, insonnia e disturbi quali: dolori muscolari, acidità di stomaco, asma, isteria e mal di testa. Non bisogna, tuttavia, abusare nel consumo di questo benefico rimedio naturale, specialmente in gravidanza e allattamento (in tali contesti è meglio non consumare valeriana) o in caso si assumano medicinali che possono vedere compromesse le proprie funzioni dall'interazione con la valeriana.
Il soncino, invece, è ricchissimo di fibre e minerali; dall'alto potere saziante, l'insalata di valeriana è un'alleata perfetta per la dieta e per la nostra digestione. Il soncino è ricco di acido folico e vitamine, tutti elementi perfetti per contrastare le anemie e per rafforzare la circolazione sanguigna.