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Finocchio selvatico

Parente del noto finocchio, il finocchietto selvatico (Foeniculum vulgare) non è una coltura classificata come ortaggio, bensì come pianta aromatica.

Il finocchio selvatico è una pianta erbacea spontanea che appartiene alla famiglia delle ombrellifere e della quale si consuma proprio tutto, dalle foglie ai semi, dai fusti alle radici persino (queste ultime, però, andrebbero ben pulite perché particolarmente fibrose).

Indice


La pianta di finocchio selvatico

Coltura di origine mediterranea, il finocchio selvatico si contraddistingue per il suo elevato potere infestante: i semi generati dai fiori dell'erbacea, infatti, vengono facilmente sparsi dal vento e altrettanto facilmente germogliano.

Limitare la diffusione dei semi è semplicissimo: basterà tagliare i fiori del finocchietto selvatico prima che generino semi. Il cespuglio di finocchio selvatico può raggiungere dimensioni considerevoli, sfiorando gli 80 cm di altezza; ciò non implica, tuttavia, che l'ombrellifera possa tranquillamente essere gestita sia in vaso che in orto.

Come seminare finocchio selvatico

Una volta avviata la semina del finocchio selvatico, non ci sarà bisogno di effettuare questa fase nuovamente: essendo una coltura perenne, infatti, il finocchietto si "risemina" senza troppe difficoltà.

La pianta ombrellifera teme solo due grandi avversità: il gelo e l'eccessiva umidità. Ecco perché occorre preparare il terreno affinché sia sciolto e possegga un alto potere drenante. E' consigliabile, quindi, vangare l'appezzamento prescelto per la semina della pianta aromatica in profondità, aggiungendo proprio in questa fase del compost maturo. Si prosegue pianeggiando il terreno con un rastrello.

Altro aspetto fondamentale per una fruttuosa germinazione del finocchio selvatico riguarda l'esposizione dell'orto o del vaso nel quale verrà avviata la semina: l'aromatica ha bisogno, infatti, di essere protetta dal vento e di essere "baciata" dai raggi solari. La semina del finocchio selvatico può essere avviata in semenzaio a partire da febbraio, oppure in primavera in caso di semina diretta. Le piantine possono essere coltivate in file distanti tra loro 80 cm; su ogni fila disponiamo piante di finocchietto distanti l'una dall'altra almeno 50 cm.

Come coltivare finocchio selvatico

La pianta di finocchio selvatico non ha bisogno di particolari cure per crescere sana. 

Dobbiamo solo ricordare di irrigarla durante le prime ore del mattino o alla sera nel caso il suolo sia troppo arido o durante il periodo estivo e di effettuare pacciamature utili sia durante la bella stagione che d'inverno, per mantenere il suolo umido nel primo caso e per proteggere la pianta dal freddo nei mesi più gelidi.

La pianta di finocchietto può essere raccolta tutto l'anno, eccezion fatta per l'inverno; i semi, invece, possono essere raccolti ad agosto, quando i fiori si seccano e i semi cadono naturalmente.

Quali accorgimenti adottare per il finocchio selvatico

La pianta di finocchietto selvatico germinata in semenzaio avrà bisogno di una concimazione importante in fase di impianto nel suolo o in vaso.

La concimazione successiva può avvenire tra l'autunno e l'inverno e andrà effettuata periodicamente trattandosi di una coltura poliennale. Durante i mesi freddi la pianta di finocchio selvatico andrà tagliata; nel terreno resterà solo la radice, da tenere al caldo con teli in tessuto non tessuto in caso di gelate.

Malattie e parassiti del finocchio selvatico

Il finocchio selvatico è una pianta piuttosto resistente, che tuttavia può essere soggetta a patologie crittogamiche quali il marciume radicale o il marciume del colletto: malattie, queste, da prevenire evitando i tediosi ristagni idrici.

Il finocchietto è preda ambita dei fastidiosi afidi, da tenere alla larga con del sano macerato a base di agli oppure ortica. In caso di eccessivo attacco da parte di questi parassiti potrebbe rivelarsi necessario tagliare le parti più colpite della pianta.

Proprietà del finocchio selvatico

Il finocchio selvatico è ricchissimo di proprietà fitoterapiche benefiche per il nostro organismo. 

La raccomandazione, come sempre, è quella di non eccedere con il consumo, soprattutto nel caso si assuma il finocchio selvatico sotto forma di olio essenziale; meglio optare per le tisane, dalle comprovate proprietà digestive, antisettiche, antispasmodiche, carminative, calmanti (soprattutto in caso di dolori mestruali o fastidi da menopausa), antinfluenzali, rinforzanti del sistema immunitario e drenanti.

Il finocchio selvatico è invece sconsigliato in gravidanza, in caso si soffra di alcune patologie tumorali, si assumano farmaci i cui effetti possono essere alterati dall'aromatica e in caso di allergie alla pianta.

Valori nutrizionali del finocchio selvatico (x 100 gr)

  • Calorie 31
  • Grassi 0,2 g 
  • Sodio 52 mg
  • Potassio 414 mg
  • Carboidrati 7 g
  • Fibra alimentare 3,1 g
  • Proteine 1,2 g
  • Vitamina C 12 mg
  • Calcio 49 mg
  • Ferro 0,7 mg
  • Magnesio 17 mg


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