Una pianta, mille usi. La melissa (Melissa officinalis), appartenente alla famiglia delle Lamiacee, con il suo aroma che ricorda il fresco limone e le sue innumerevoli proprietà, non è solo un valido alleato in cucina, ma è perfetta per donare un tocco di freschezza e digeribilità a tisane, decotti e liquori.
Esistono diverse varietà di melissa, ma quella che è consigliabile coltivare in vaso o in orto è la melissa officinalis, perfetta come spezia in cucina ma anche come rimedio digestivo o rilassante.
La pianta di melissa - nota anche come citronella o erba cedrina - è una erbacea perenne che si presenta alla vista come un gran cespuglio che può raggiungere e superare un altezza di mezzo metro. Pianta di derivazione mediterranea, la melissa deve il suo nome a una ninfa ideatrice dell'arte dell'apicoltura.
Della melissa non si consumano solo le foglie, ma anche i bellissimi fiori che si schiudono a ridosso tra la fine della primavera e l'inizio dell'estate, ben riconoscibili dalle colorazioni bianche e rosa e che attirano a loro numerosi insetti impollinatori.
Oltre alla divisione dei cespi o alla moltiplicazione per talee è possibile avviare una coltivazione di melissa partendo dai cari, vecchi semi.
Gestire la melissa sin dalla sua semina è semplicissimo: si parte da una fase di germinazione in semenzaio protetto a partire da marzo, con successivo trapianto in vaso oppure in orto delle neonate piantine tra aprile e maggio. La melissa non è un'erbacea esigente, anzi: resiste alle basse temperature, mentre teme caldo e aridità eccessivi e che ha bisogno solo di un terreno fresco, profondo e ben nutrito di compost maturo in fase di impianto nel suolo.
La coltivazione della melissa non richiede particolari accorgimenti se non i classici da attuare in vaso oppure in campo aperto.
In quest'ultimo caso basterà realizzare una pacciamatura in paglia per tenere lontane le erbacce infestanti; altro aspetto da non trascurare è la concimazione del suolo ospitante l'erbacea, che andrà arricchito almeno una volta all'anno con compost o letame maturo.
In caso si proceda con una coltivazione in mini-orto su balcone o terrazzo, la pianta di melissa andrà gestita in contenitori sempre più grandi, avendo l'accortezza di cambiare terriccio a ogni rinvaso della coltura. Fiori e foglioline della pianta potranno essere raccolti a luglio oppure a ottobre per essere essiccati, congelati o consumati freschi.
La melissa avrà bisogno di un costante apporto idrico per ottenere un prolifico raccolto di foglie. Stando sempre ben attenti al ristagno idrico bisognerà annaffiarla spesso e con regolarità, mantenendo il suolo umido grazie alle pacciamature in paglia.
Afidi e marciume radicale sono le principali avversità della resistente melissa, da prevenire grazie a una corretta gestione delle irrigazioni.
Rilassante, digestiva, lenitiva, la melissa è ricca di olio essenziale e flavonoidi, utili per tenere a bada ansia, dolori mestruali, meteorismo. Le foglioline della lamiacea riescono a ridurre le palpitazioni, favoriscono la digestione e sono un toccasana contro le fastidiose emicranie.
E' bene, però, non eccedere nell'uso in caso di problemi tiroidei, nei bambini e in gravidanza.