Apium graveolens è il nome scientifico del sedano, ortaggio appartenente alla famiglia delle ombrellifere che si contraddistingue per il sapore piuttosto "audace", per la sua croccantezza e per la sua leggerezza: tutte doti, queste, che lo rendono perfetto da sgranocchiare da solo o da aggiungere in insalate, soffritti o altre ricette.
Esistono tre diverse tipologie di sedano: il sedano rapa; il sedano da taglio, dalle foglie commestibili; il sedano tradizionale, quello che siamo maggiormente abituati a usare in cucina.
Il sedano è una pianta erbacea biennale nota sin dai tempi di Omero.
La coltura di ombrellifera è originaria dell'area del Mediterraneo; anticamente era nota soprattutto per le sue proprietà medicinali, merito della presenza di oli essenziali all'interno dei suoi frutti.
Il sedano vanta una semina e una coltivazione piuttosto semplici.
E' consigliabile avviare la semina del sedano in semenzaio protetto, avvalendosi dell'ausilio dei preziosissimi vasetti. L'ombrellifera, infatti, predilige temperature stabili e miti nella successiva fase della coltivazione, da avviare in cassetta, vaso oppure orto a partire da luglio.
Ecco perché la germinazione delle piantine andrà avviata in modalità protetta tra febbraio e marzo. Altro aspetto da curare in maniera certosina riguarda la lavorazione del terreno ospitante le piantine, da arricchire con compost o letame maturo per donare il giusto apporto nutritivo al sedano.
Impostiamo, infine, un sesto di impianto di 35x35 cm tra una piantina e l'altra in fase di trapianto.
E' possibile coltivare in maniera semplice e sicura la propria piantina di sedano, che sia in vaso oppure in orto? La risposta è si!
Innanzitutto, dobbiamo ricordare che i lavori su suolo ospitante l'ombrellifera non si esauriscono una volta ultimato in trapianto: il terreno, infatti, andrà zappettato e pacciamato sia per favorire l'ossigenazione dell'appezzamento, che per tenere lontane le malerbe e, contemporaneamente, per mantenerlo umido e drenante.
Non dimentichiamo di attuare l'imbianchimento del sedano al fine di ottenere un ortaggio tenero e privo di fastidiosi filamenti. La raccolta del sedano si effettua generalmente tra settembre e ottobre, tagliando l'ortaggio al colletto prima che ingiallisca.
Il sedano è una coltura che ha bisogno di tantissima acqua per crescere: il consiglio è quello di annaffiare le piantine in vaso o in orto ogni 2-3 giorni.
Altro aspetto importante per garantire la crescita dell'ombrellifera riguarda la corretta gestione delle rotazioni colturali: il sedano non va mai coltivato nella stessa area che nei due anni precedenti ha ospitato altre colture di ombrellifere.
Il sedano può subire attacchi da parte di diversi parassiti, insetti o patologie.
Tali aggressioni possono essere prevenute con corrette operazioni colturali accompagnate da un sano decotto di equiseto oppure essere contrastate alla comparsa con rimedi naturali che vanno dall'olio di neem a macerati o decotti vegetali.
Tra i parassiti nemici del sedano ricordiamo la mosca del sedano, il ragnetto rosso bimaculato e i "soliti" afidi. Tra le patologie più dannose per l'ombrellifera possiamo invece annoverare l'alternariosi del sedano e la cercospora.
Il suo gusto aromatico potrebbe non piacere a tutti e il suo ricorso eccessivo in un piatto potrebbe alterarne il sapore, tuttavia il sedano è un'autentica miniera di nutrienti per il nostro organismo.
L'ortaggio è infatti ricco di potassio, fosforo, magnesio, calcio, vitamina C, vitamina K e soprattutto di altissime percentuali di acqua: ciò lo rende un alleato valido nelle diete, perché possiede comprovate proprietà depurative, diuretiche e antiossidanti, il tutto "regalando" pochissime calorie.