Potremmo definirlo un ortaggio da mangiare con gli occhi ancor prima che con la bocca.
La barbabietola (Beta Vulgaris), appartenente alla famiglia delle Amaranthaceae, si contraddistingue per il suo colore rosso intenso e per un sapore particolare, oltre che per la sua straordinaria versatilità in cucina.
Esistono diverse varietà di barbabietola: oltre alla classica "rossa" non dimentichiamo l'altrettanto nota barbabietola da zucchero e quella da foraggio, quest'ultima coltivata al solo scopo di essere data in pasto al bestiame. Scopriamo insieme tutti i segreti e le proprietà di un ortaggio insolito e straordinario.
Utilizzata in antichità sia per uso alimentare che medicinale, la barbabietola era ortaggio già noto nell'antica Grecia.
In Italia la coltura in tutte le sue varietà arriva solo a partire dal XVII secolo; la pianta viene coltivata soprattutto in Pianura Padana e nelle aree di Ferrara, Ravenna, Mantova e Rovigo.
La barbabietola è una pianta erbacea biennale dalle radici fittonanti. Oltre alla classica "rapa rossa" esistono altre tipologie di barbabietole, le più famose delle quali sono la pianta rossa d'Egitto e la rotonda di Chioggia. E' bene ricordare che ogni varietà di barbabietole possiede un suo seme.
Spesso venduta in confezioni plastificate e sigillate nei supermercati, la barbabietola può essere utilizzata al naturale, semplicemente tagliandola oppure centrifugandola, ottenendo così un succo dalle innumerevoli e benefiche proprietà.
La semina della barbabietola non è operazione particolarmente complessa.
Dobbiamo solo ricordare di preparare il terreno che ospiterà i semi del rosso ortaggio: serve un appezzamento non troppo lavorato né eccessivamente concimato, possibilmente di medio impasto (anche se la pianta ben si adatta a ogni tipologia di suolo), sito in penombra e copiosamente bagnato, perché la coltura teme e non poco la siccità.
La semina della barbabietola può essere avviata tra marzo e giugno, impostando un sesto di impianto che veda le future piantine poste distanti tra loro 10 cm, su file a loro volta distanti tra loro 25 cm.
La corretta coltivazione della barbabietola passa irrimediabilmente da una corretta gestione del suolo ospitante le piantine. Nulla di particolarmente complicato, però: si tratta di attuare le classiche operazioni di pacciamatura (anche con paglia) e sarchiatura per tenere il suolo umido ed evitare l'insorgenza di erbacce.
La raccolta delle barbabietole avviene solitamente un paio di mesi dopo l'avvio della semina, quando la radice sarà ben visibile al suolo e avrà un diametro inferiore ai 10 cm. Dell'ortaggio possono essere anche consumate le foglie, da cuocere come se fossero erbette o biete.
La pianta di barbabietola, come già anticipato, teme la siccità.
La coltivazione, dunque, avrà bisogno di essere irrigata costantemente, evitando però ristagni idrici che potrebbero esporla a malattie. Altro aspetto da considerare quando si parla di piante di barbabietola riguarda le consociazioni nell'orto: lattuga, carote, cavoli, cipolle e fagiolini possono rappresentare i vicini ideali per la barbabietola.
La rapa rossa è ortaggio appetibile per diversi insetti come afidi, altica, ragnetto rosso, nematodi e grillotalpa. Si tratta di ospiti indesiderati che però possono essere tenuti lontani con rimedi totalmente naturali.
Per quanto riguarda le patologie che possono compromettere la salute della coltura, dobbiamo citare peronospora, oidio o mal bianco e cercosporiosi: si tratta di malattie dovute al ristagno idrico, da evitare irrigando con giudizio o da combattere, purtroppo, con rimedi non sempre naturali.
La barbabietola rossa rende forti e, a dispetto della sua parente "da zucchero", in modo leggero.
La rapa rossa è infatti ricca di antiossidanti, fibre, calcio, ferro, magnesio e vitamine: tutti elementi che rafforzano il nostro organismo, favoriscono il corretto funzionamento del sistema nervoso e contribuiscono ad eliminare le tossine in eccesso. La barbabietola è alimento indicato per una corretta sintesi delle nostre proteine e contribuisce a migliorare la capacità di fiato sotto sforzo.