Nonostante il suo odore non sia amatissimo da tutti, l'aglio (Allium sativum) è un prezioso alleato per la nostra salute e dona un sapore inconfondibile ai nostri piatti.
Appartenente alla famiglia delle Liliaceae, l'aglio non vanta esattamente una semina "convenzionale": mentre i semi vengono utilizzati in laboratorio per ottenere nuove varietà di questo prezioso ortaggio, per avviare una coltivazione di questa liliacea si utilizzano solitamente gli spicchi dello stesso aglio, noti anche come bulbilli.
La bulbosa pianta di aglio ha origini asiatiche e le sue notevoli qualità non solo culinarie ma anche terapeutiche erano note sin dall'antico Egitto.
Oltre ad essere composto dal classico bulbo, l'aglio possiede anche un bigolo (che, pur essendo commestibile, viene spesso tagliato per favorire lo sviluppo del bulbo) e un bellissimo fiore.
Piantare nel terreno il bulbillo dell'aglio è facilissimo: basta interrarlo, completo della sua "camicia", con la punta dello spicchio rivolta verso l'alto.
L'aglio è una coltura che ben resiste alle gelide temperature invernali: è consigliabile, quindi, avviare la semina tra ottobre a novembre oppure da gennaio a marzo in un terreno dall'alto potere drenante, il cui ph sia compreso tra 6 e 7.
Il suolo ospitante i bulbilli dovrà essere vangato in profondità e arricchito con compost maturo, capace di dare alle future piantine l'apporto di azoto di cui avranno bisogno per crescere sane.
E' importante piantare gli spicchi nel terreno a 10 cm di distanza l'uno dall'altro su file distanti tra loro almeno 20 cm.
La coltivazione delle piantine d'aglio può essere gestita perfettamente in vaso così come in campo aperto.
Particolare attenzione va posta alle consociazioni e alle rotazioni colturali della liliacea, ottima vicina di orto di carote, sedano, cavoli, insalate, ravanelli; la pianta di aglio non deve mai seguire coltivazioni appartenenti alla sua stessa famiglia, come il porro o le cipolle.
La raccolta dei bulbi può essere avviata dopo 5-6 mesi dalla semina degli spicchi; una volta raccolto, il bulbo andrà posto prima al sole affinché si asciughi per un paio di giorni e poi conservato in luogo fresco e buio, pronto per essere usato.
La pianta di aglio non ha bisogno di troppa acqua per crescere: la coltura, infatti, va irrigata solo in estate e le annaffiature vanno interrotte quando il bulbo raggiungerà il suo pieno sviluppo e un mese prima della raccolta.
L'aglio può essere soggetto a patologie quali la muffa bianca, la peronospora e il marciume dei bulbi: patologie, queste, che possono essere contrastare utilizzando rimedi biologici e prevenuti evitando il ristagno idrico.
Tra gli insetti ghiotti di questi bulbi dal particolare profumo ricordiamo i nematodi e la mosca dell'aglio.
L'aglio è un rimedio naturale perfetto per prevenire e curare i disturbi influenzali e come disinfettante per l'intestino.
Ogni spicchio di questo "oro bianco" è ricchissimo di principi nutritivi fondamentali per la salute del nostro organismo, come allicina, vitamine del gruppo B, zolfo. L'ortaggio consente di tenere sotto controllo trigliceridi, colesterolo e glicemie. L'aglio vanta inoltre proprietà espettoranti e ipotensive.
E' importante, tuttavia, consumare l'aglio con moderazione e non solo perché potrebbe "appesantire" il nostro alito: troppi spicchi, infatti, possono causare irritazione alle pareti intestinali.