Appartenente alla famiglia delle Lamiaceae, il timo (Thymus) è un cespuglio aromatico perenne il cui sapore ben si presta ad arricchire deliziose portate di carne grazie al suo profumo e al suo aroma inconfondibili.
Esistono in natura diverse varietà di timo, oltre al classico arbusto che siamo soliti coltivare ed utilizzare in cucina. Tra le più famose ricordiamo la varietà limone, dalle foglioline metà gialle e il timo serpillo o strisciante, che cresce in basso e in maniera orizzontale. Questo particolare arbusto, che può raggiungere i 50 cm di altezza, vanta un fusto legnoso e piccole foglie.
Il timo vanta origini classiche ed antichissime, "tradite" dall'etimologia del suo nome, "Thymon" (in greco: "coraggio"). Il primo ricorso alle qualità balsamiche dell'arbusto è documentato dal botanico greco Teofrasto, discepolo di Aristotele.
La coltura appartenente alla famiglia delle Limaceace è robusta, facile da gestire e perfetta per la coltivazione in vaso oltre che in orto.
La coltivazione di timo può essere avviata ricorrendo ai semi, dividendo il cespo oppure optando per una moltiplicazione per talea.
Qualunque sia l'opzione preferita - e a prescindere da una eventuale semina in vaso oppure in orto - il timo vanta una resistenza straordinaria agli sbalzi termici, ma necessita di tutela da malattie fungine che ne potrebbero compromettere la nascita e crescita; ecco perché molti agricoltori prediligono la germinazione dei semi della limacea in semenzaio da avviare possibilmente in primavera.
L'arbusto predilige terreni drenanti, non argillosi, ben esposti al sole; il suolo va lavorato in profondità con vanga e rastrello, aggiungendo del compost tramite zappettatura. Una volta avviata la semina o il trapianto delle piantine nate in semenzaio, ricordiamo di distanziare i futuri cespugli gli uni dagli altri almeno 30 cm, disponendoli su file distanti tra loro circa 70 cm. Nella prima fase della germinazione delle piante sarà consigliabile annaffiare in maniera generosa.
La coltivazione del timo può essere tranquillamente gestita in vaso oppure in orto, avendo cura di evitare i ristagni idrici, magari grazie all'ausilio di pacciamature in paglia che trattengano l'acqua nel suolo consentendo, così, di avere un appezzamento umido senza irrigare eccessivamente.
Possiamo anche potare il cespuglio della limacea, a patto di usare forbici adeguate. Il timo può essere raccolto praticamente tutto l'anno per essere usato fresco oppure essiccato.
Il timo avrà bisogno di essere ben idratato al momento della semina o del trapianto delle neonate colture in semenzaio, ma durante la sua fase di crescita basterà irrigare solo in casi di estrema siccità.
Il cespuglio di timo è piuttosto forte e può diventare inattaccabile da malattie come il marciume radicale a patto di garantire al suolo ospitante la pianta il giusto drenaggio.
Oltre ad essere una spezia saporita e preziosa, il timo vanta delle proprietà officinali invidiabili.
L'aromatica è utilizzata per gestire alcuni problemi di salute di natura infiammatoria, come la tosse o il raffreddore; essa vanta inoltre proprietà antimicrobiche, aiuta a tenere sotto controllo pressione arteriosa e colesterolo ed è utilizzata per contrastare l'antiestetica acne.
Se consumata senza eccessi, il timo non presenta controindicazioni.