Pianta erbacea appartenente alla famiglia delle Crucifere o Brassicacee, la rucola (Eruca vesicaria), nota anche come rughetta, ruchetta o ruca è una coltura annuale che può essere coltivata oppure essere selvatica.
Il suo caratteristico sapore amarognolo ha conquistato una sempre più ampia fetta di estimatori delle verdure e non solo, che amano assaggiarla insieme ad altri ortaggi dai sapori contrastanti oppure da sola, annaffiata da un buonissimo aceto balsamico.
Originaria dell'area del bacino del Mediterraneo e dell'Asia centro-occidentale, la rucola ha rapidamente preso piede in altre aree del mondo. La sua semina e la sua coltivazione sono semplicissime da gestire; la crucifera, inoltre, ben sopporta le aggressioni da parte di parassiti o malattie.
La semina della rucola può essere avviata in semenzaio, così come essere effettuata in vaso o campo aperto.
La crucifera è una coltura particolarmente resistente, che può adattarsi a temperature fredde, almeno sino ai 5 gradi; l'ideale, però, sarebbe garantire alle piantine un clima mite, con temperature che si aggirino tra i 15 e i 20 gradi. Ecco perché la semina può essere avviata da marzo e andare avanti sino a settembre, su terreno ben vangato e concimato con compost maturo o letame, che possa favorire un corretto drenaggio idrico.
La rucola può essere seminata a spaglio o su file distanti tra loro 30 cm, sulle quali porre le piantine distanti tra loro almeno 10 cm.
Le piante di rucola vanno protette dalla gramigna tramite operazioni di sarchiatura.
Altro aspetto importante riguarda rotazioni e consociazioni colturali che vedono l'amarognola crucifera protagonista indiscussa in orto su balcone o campo aperto. La rucola sta benissimo vicino ad ogni coltivazione, mentre per quanto riguarda le rotazioni bisogna aver cura di non avviare una coltivazione di rucola su terreno che abbia precedentemente ospitato piante di rapanelli, cavoli o della medesima rucola.
La rucola può essere raccolta per essere consumata quando le sue foglie avranno raggiunto i 10 cm di altezza.
Le piantine di rucola hanno bisogno di un ingente apporto idrico soprattutto nelle prime fasi della loro genesi.
Una volta che le colture si saranno ben radicate, basterà irrigare poco ma spesso al fine di evitare i pericolosi ristagni idrici.
Che siano selvatiche o coltivate, le piantine di rucola sono praticamente a prova di ogni aggressione esterna; l'unico, vero nemico della crucifera è l'altica o pulce di terra, da debellare con rimedi biologici al cento percento come olio di neem, macerato all'ortica o piretro.
La rucola è una vera e propria panacea per il nostro organismo, in particolar modo per la nostra digestione.
Le aromatiche foglie, infatti, favoriscono l'eliminazione dei gas intestinali, sono un rimedio infallibile in caso di problematiche legate al fegato e svolgono una straordinaria azione diuretica. La rucola, coltivata o selvatica che sia, è ricca di potassio, ferro, calcio, fosforo, nonché di vitamina C.
Nonostante sia buonissima e preziosa per il nostro organismo, se assunta in dosi eccessive la rucola può provocare irritazione: è consigliabile, quindi, non eccedere nel consumo.