Un ortaggio, mille qualità: appartenente alla famiglia delle composite, il carciofo è uno degli alimenti agricoli maggiormente consumato ed utilizzato anche in erboristeria, grazie ai molteplici effetti benefici per il nostro organismo.
Esistono diverse varietà di carciofo in natura, tra i più famosi ricordiamo:
Il carciofo è un ortaggio tipico delle aree mediterranee, le cui origini sarebbero antichissime: pare che il primo consumo di questi fiori - perché è il fiore la parte che solitamente cuciniamo e degustiamo - risalga addirittura all'antica Grecia!
L'etimologia del nome "carciofo", tuttavia, è araba: “al-kharshuf” oppure “harsciof”, che letteralmente significa "pianta spinosa".
Utilizzato anche come ingrediente in un famoso amaro, il carciofo è una coltura perenne. La sua semina può essere avviata tramite i classici semini oppure trapiantando carducci o ovuli non ancora schiusi della pianta.
La germinazione dei semi di carciofo è piuttosto lunga: occorreranno, infatti, almeno 150 giorni prima di veder spuntare le prime piantine, ragion percui in caso di semina classica si consiglia di avviare la germinazione in semenzaio riscaldato nel mese di febbraio e di trapiantare le neonate piantine a maggio.
Una tale scelta è motivabile anche dall'aspetto climatico: il carciofo, infatti, soffre gli sbalzi termici e cresce bene con temperature miti e in terreni ben soleggiati. Il terreno che verrà utilizzato per avviare la semina - denominato carciofaia - deve avere un ph compreso tra 6 e 6,5 e dovrà essere sciolto e dall'altissimo potere drenante. Non bisogna dimenticare di lavorare bene il terreno utilizzando una vanga (il suolo andrà lavorato bene sia in estate che in autunno) e di fornire un'adeguata concimazione al suolo (bisognerà considerare 5 kg di letame per ogni metro quadrato della carciofaia).
In caso si proceda al trapianto in suolo di ovuli o carducci bisognerà considerare di avviare la messa a dimora tra luglio ed agosto in caso di ovuli e tra marzo ed aprile, oppure tra settembre e ottobre in caso dei carducci (che altro non sono che i germogli posti alla base della pianta e aventi almeno un anno di vita).
Non dimentichiamo, infine, di organizzare il sesto di impianto per le colture di carciofo, che andranno disposte ad una distanza reciproca di un metro su file distanti l'una dall'altra almeno due metri.
Il carciofo è una coltura piuttosto particolare. Nonostante, infatti, cresca nei periodi invernali (la composita cade quasi in "letargo" in caso di calore eccessivo), la pianta teme le gelate e da esse va protetta in maniera certosina tramite pacciamature non troppo umide o teli in tessuto non tessuto.
E' importantissimo potare la pianta di carciofo: sono, in particolare, due le operazioni da effettuare, quella di diccioccatura (da effettuare in estate, per ottenere i carducci) e quella di scarducciatura, ovvero la rimozione degli ovuli (da effettuare tra i mesi autunnali e quelli invernali).
La raccolta del carciofo è di tipo scalare, da avviare generalmente in inverno e quando le punte del fiore (che, ricordiamo, è la parte che solitamente si raccoglie e si cucina) sono chiuse. Esistono carciofi di prima, seconda e persino terza scelta, da classificare in base agli usi alimentari e non solo per i quali verranno utilizzati.
La coltivazione dei carciofi (che può essere anche gestita in vaso, nonostante non sia semplicissimo) ha bisogno di essere ben idratata in estate, per evitare che la coltura cada in uno stato di dormienza; nei periodi invernali il terreno può restare asciutto. La pianta teme i ristagni idrici: per questo è importante garantire alla composita un terreno perfettamente drenante.
La carciofaia è meta ambita di numerosi animali ed insetti, dai topi agli afidi passando alle nottue. La buona notizia è che tali "ospiti indesiderati" possono essere tenuti lontani dalla pianta di carciofo tramite rimedi naturali, quali: macerati alle erbe, sapone di Marsiglia, bacillus thuringensis e trappole in caso di attacchi da parte dei roditori.
Le patologie che possono compromettere la salute delle piante di carciofo possono essere causate da una scorretta gestione colturale della carciofaia. Le più frequenti e pericolose per la pianta di carciofo sono la peronospora (che può essere debellata solo eliminando le parti della coltura che sono già state colpite) e il fusarium, da contrastare con il rame oppure -opzione consigliata - eliminando la pianta colpita.
Il carciofo è un ortaggio ricchissimo di qualità, che fa bene praticamente a tutti e che è soprattutto noto per le sue comprovate proprietà depurative.
Il fiore di carciofo che siamo abituati a consumare si caratterizza per la presenza di cinarina, nota per le sue proprietà diuretiche e che consente anche di favorire una corretta depurazione del fegato. Nell'ortaggio sono inoltre presenti le benefiche fibre (utili per la salute dell'intestino), polifenoli, vitamine del gruppo B, calcio, fosforo, sali minerali e ferro che garantiscono all'ortaggio proprietà antinfiammatorie ed antiossidanti, che gli consentono di tenere sotto controllo il colesterolo e - dettaglio amatissimo dai patiti della linea! - di possedere un altissimo potere saziante: provare per credere!