Profumato, speziato, immancabile nelle nostre cucine: stiamo parlando del rosmarino, arbusto tanto forte quanto bello a vedersi nel suo periodo di fioritura, grazie ai suoi delicatissimi fiori bianchi o viola che in primavera donano un fascino tutto nuovo ad una coltura originaria delle aree mediterranee, molto resistente e facilissima da gestire.
Appartenente alla famiglia delle lamiaceae, il rosmarino è un arbusto perenne sempreverde che si caratterizza per le foglie strette e lunghe, simili a dei piccoli aghi, e che può raggiungere un'altezza compresa tra i 50 e i 300 cm.
La pianta resiste praticamente ad ogni condizione climatica (eccetto i climi eccessivamente aridi o gli inverni gelidi) e può essere comodamente gestita sia in vaso che su balcone. E' talmente robusta da dover essere controllata al fine di non diventare troppo invasiva per altre colture vicine.
La coltivazione di rosmarino può essere avviata ricorrendo ai classici semi o tramite la moltiplicazione per talee. In entrambi i casi si avvia la germinazione della futura pianta in primavera, assicurandosi di inserire semi o rametti della pianta utilizzati nella moltiplicazione per talee in terreni dalle comprovate proprietà drenanti.
Via libera, quindi, a ghiaia sul fondo dei vasi in caso di coltivazione in mini-orto casalingo oppure ad appezzamenti sciolti e dal fondo sabbioso. In caso di semina diretta in orto - pratica, questa, insolita: si predilige, infatti, il trapianto di colture già nate in vaso - bisognerà mettere in ammollo i semi in acqua qualche ora prima della semina vera e propria.
Le piante di rosmarino andranno distanziate tra loro almeno 50-70 cm circa. Una volta avviata la semina e la germinazione delle piantine, basterà prestare le giuste cure al cespuglio di pianta aromatica, in particolar modo occorre potare spesso la pianta, per mantenerla in ordine.
Il rosmarino può essere raccolto tutto l'anno; dell'arbusto si consumano foglie e fiori.
Il rosmarino non ha bisogno di cure speciali per crescere forte. E' necessario, tuttavia, ricordare che l'arbusto dell'aromatica non ha bisogno di ingenti quantitativi d'acqua per sopravvivere, anzi.
Annaffiare troppo la pianta di rosmarino rischia di provocare danni irreparabili a un cespuglio seppur resistente; è consigliabile, quindi, bagnare la lamiacea con giudizio e solo in caso di eccessiva aridità.
Al contrario dell'acqua, il rosmarino ha invece bisogno di tanto, tantissimo sole per produrre foglie e fiori profumatissimi e deliziosi. Che si tratti di coltivazione su balcone o in giardino, optate per posti ben esposti alla luce solare e concimate la coltura massimo per due volte l'anno, ricorrendo all'uso di prodotti a lenta cessione a base di azoto e potassio.
Il rosmarino ha fondamentalmente un unico, grande nemico: il marciume radicale, che può essere evitato con un'attenta opera di prevenzione, più che con terapie salva-pianta.
Per evitare tale patologia basterà non annaffiare esageratamente. In caso di coltivazione in vaso della pianta l'Eupteryx decemnotata o la Chrysomela americana potrebbero voler attaccare l'aromatica. Niente paura, però: basterà utilizzare il naturalissimo olio di Neem per tenere lontani questi "ospiti indesiderati".
Non solo spezia che insaporisce i nostri piatti: il rosmarino è da ritenersi a tutti gli effetti una pianta officinale, le cui proprietà curative sono arcinote e comprovate.
Ricchissimo di oli essenziali, flavonoidi, acidi fenolici, tannini, resine, canfora e acido rosmarinico la pianta perenne possiede benefiche proprietà antiossidanti, tonificanti, depurative e digestive. Il rosmarino è un valido rimedio in caso di disturbi intestinali, problemi epatici (l'aromatica è un ottimo "pulitore" del fegato), raffreddori e persino in caso di stanchezza e depressione. Il rosmarino è utilizzato anche in cosmesi e come rimedio officinale naturale, rivelandosi perfetto per la cura dei nostri capelli e la guarigione da slogature e contusioni.
Nonostante sia una pianta dalle innumerevoli e benefiche proprietà, il rosmarino presenta anche delle controindicazioni. E' da evitare assolutamente in gravidanza ed allattamento, in periodo pre-operatorio e va usato con molta cautela in caso si soffra di epilessia.