Il peperoncino è un elemento essenziale in cucina, per insaporire i piatti con una punta di piccantezza, e negli orti, poiché se fresco e proveniente direttamente dalla nostra terra risulta essere ancora più buono.
Le varianti del peperoncino sono numerosissime. Alle classiche e molto conosciute si affiancano quelle più ricercate, a volte difficili da scovare, ma che racchiudono in sé un sapore unico nel loro genere, sicuramente da provare almeno una volta nella vita.
Tra queste specie, più rare e curiose, spicca il Capezzolo di Scimmia, con una SHU pari a 150.000. Dietro a un nome, che sicuramente fa sorridere, è nascosto un tipo di peperoncino dal sapore molto piccante e allo stesso tempo alquanto aromatico.
Il Capezzolo di Scimmia è una varietà di peperoncino domesticata, strettamente correlata alla famiglia del Capsicum Chinense. Quest’ultima è una delle specie di peperoncino più piccante al mondo, studiata per la prima volta dal naturalista Philip Miller. Lo scienziato decise di porgli il nome di Angulosum.
Successivamente, nel 1776, nuovi studi intrapresi dall’olandese Nikolaus Von Jacquin, sulla stessa specie di pianta, misero in mostra la presenza di altri peperoncino appartenenti alla stessa famiglia, ora riconosciuta con il moderno nome di Capsicum Chinense.
Le origini del Capezzolo di Scimmia hanno il loro fondamento in Perù, nella grotta di Guitarrero, precisamente nel 6500 a.C.
Il Capezzolo di Scimmia e il Capsicum Chinense rappresentano le maggiori specie coltivate, tutt’oggi, nelle Ande e nei Caraibi.
La pianta del Capezzolo di Scimmia raggiunge dimensioni che variano dai 40 cm ai 50 cm.
La forma di alberello ramificato raggiunge la massima capienza di peperoncini nelle stagioni più calde. La pianta, infatti, è molto sofferente durante il periodo invernale e a stretto contatto con le temperature rigide.
I frutti, i cosiddetti Capezzoli di Scimmia, possono raggiungere lunghezze di 1,5 cm e larghezze di 1,7 cm. Nel corso della crescita possono assumere una colorazione dal verde, al giallo, sino all’arancione.
Aromatici e alquanto piccanti, il loro grado varia da 100.000 a 200.000 SHU.
Per coltivare il Capezzolo di Scimmia è bene disporre le piante in un terreno soleggiato e sempre sottoposto a temperature abbastanza elevate. La specie, infatti, nasce in località tropicali e, per questo, può crescere solo se a stretto contatto con il calore.
Il terreno, inoltre, non deve eccedere con la presenza di azoto, bensì avere una quantità di calcio abbastanza elevata per consentire al Capezzolo di Scimmia di svilupparsi con facilità.
Le temperature ambientali per tale specie variano tra i 15° notturni e i 35° giornalieri.
Per far sì che la pianta del Capezzolo di Scimmia possa resistere tutto l’anno è bene ripararla in un luogo caldo durante la fredda stagione. In questo modo non soffrirà per il freddo ed eviterà di deperire.
Il Capezzolo di Scimmia può essere utilizzato direttamente nella sua totale freschezza per preparare ricette semplici nelle quali si ricerca un sapore deciso e allo stesso tempo aromatico.
In alternativa può essere lasciato seccare e conservato in un vasetto ben chiuso.
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