Il lupino è una leguminosa (parente stretta di fave, lenticchie e fagioli) che appartiene alla famiglia delle Fabacee. Il suo impiego in agricoltura risale ad oltre 4.000 anni fa, quando gli antichi romani lo utilizzavano come fertilizzante.
Nell'alimentazione ha svolto fin qui un ruolo marginale, soprattutto se paragonato ad altri legumi, ma ultimamente se ne parla sempre più spesso come uno degli alimenti del futuro, per i numerosi benefici nutrizionali evidenziati da recenti studi.
In Italia la varietà più conosciuta di lupino è quella bianca, coltivata in alcune regioni del centro-sud come Campania e Lazio, dove il terreno è subacido di origine vulcanica.
La pianta di lupino si caratterizza per un fusto poco ramificato che può raggiungere un'altezza di circa 1,5 mt e presenta grandi fiori vistosi e biancastri, talvolta maculati di celeste. Le foglie, alterne e palmato-composte, mostrano una delicata peluria sulla pagina inferiore, mentre quella superiore risulta glabra; particolare è il movimento delle foglie in base allo spostamento del sole nel cielo.
Il lupino va considerato come una coltura miglioratrice che si alterna con il cereale autunnale e che richiede una tecnica non meno curata delle altre coltivazioni. Necessita di aratura delle stoppie a media profondità, anticipata il più possibile rispetto alla semina, ed erpicature per preparare il letto di semina.
Il terreno ideale per la coltivazione di questa pianta deve infatti avere un buon grado di acidità e favorire il drenaggio, evitando ristagni d'acqua che possono risultare dannosi per le piante.
La semina avviene in inverno, tra ottobre e novembre, preferendo una tipologia di semina diretta (per via delle radici fittonanti del lupino) e impostando un sesto di impianto che veda le colture della leguminosa distanti tra loro almeno 25 cm poste su file distanti tra loro almeno 40 cm.
La coltivazione della pianta di lupino non è particolarmente complicata e non richiede neanche una eccessiva irrigazione: la coltura leguminosa, infatti, andrà bagnata solo in caso di clima torrido o eccessiva siccità.
Bisogna però ricordare che il lupino non è da considerarsi una pianta dalla produzione esagerata. La raccolta dei legumi può essere effettuata tra giugno e luglio. In questo periodo le piante sono pronte per essere falciate, partendo dalla base, lasciandole poi essiccare al sole, per prelevarne i semi. La conservazione dei semi può avvenire dentro sacchetti di carta da porre in luogo fresco e asciutto, oppure dentro barattoli di vetro a chiusura ermetica.
Prima del consumo, i semi di lupino vanno tenuti in acqua per 3-4 giorni, avendo cura di cambiare quest'ultima ogni 12 ore. Successivamente, occorre bollirli per almeno 20 minuti, in modo tale da eliminare la lupo-tossina, responsabile del retrogusto amarognolo e dal potenziale nocivo.
I lupini, una volta cucinati e resi commestibili, possono essere utilizzati in salamoia come snack per aperitivi, oppure per preparare zuppe e altre ricette a base di legumi.
Dai semi tostati del lupino si può inoltre ottenere un surrogato del caffè, mentre la sua farina è utilizzata nei mangimi per il bestiame, ma anche nell'alimentazione umana, soprattutto nei prodotti per celiaci, perché priva di glutine.
La pianta di lupino è parecchio resistente: gestendo bene la coltivazione sin dai lavori pre-semina è possibile tutelarla da patologie quali virus del mosaico giallo e marciumi da rhizoctonia, phythium e fusarium.
Oltre ai suoi molteplici impieghi, il lupino sta tornando sulle tavole degli italiani anche grazie a recenti studi che ne hanno evidenziato i benefici sulla salute.
Il lupino, infatti, è ritenuto a tutti gli effetti un valido aiuto per i pazienti affetti da diabete mellito, perché contiene al suo interno la conglutina-gamma, una proteina in grado di mimare l'effetto dell'insulina.
Questi legumi rappresentano inoltre anche un'importante fonte proteica che li rende sostituti ideali della carne: una vera panacea per vegetariani e vegani! Si calcoli che la percentuale proteica dei lupini è 38 grammi ogni 100 di prodotto.
I lupini contengono inoltre una buona quantità di minerali, in particolare ferro, potassio e zinco e vitamine, tra cui vitamina A, vitamine B1, B2, B3, B5, B6 e vitamina C.